Chiarimenti Inps sulla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali

 



 


L’INPS fornisce chiarimenti sulla riapertura dei termini per l’adesione alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e sul regolamento attuativo con il quale sono definite le categorie che possono iscriversi alla suddetta gestione dal 20 agosto 2021 al 20 febbraio 2022.

La circolare, inoltre, riepiloga le indicazioni per coloro che possono aderire alla medesima gestione per i periodi successivi al 20 febbraio 2022 e fornisce ulteriori chiarimenti in merito alle modalità di presentazione della domanda di adesione.
In ordine all’adesione alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, la data dell’evento lesivo dalla quale far decorrere il periodo di un anno è da individuare in quella della denuncia o in quella del primo atto processuale con cui la vittima ha avuto conoscenza certa dell’esistenza di indagini oppure di un procedimento penale di estorsione o nella diversa data indicata nel provvedimento di sospensione del Procuratore della Repubblica.  I termini di scadenza degli adempimenti amministrativi, per quanto concerne l’Istituto, devono intendersi riferiti alle denunce mensili o periodiche e ai correlati versamenti che pertanto sono prorogati di due anni a decorrere dal provvedimento di sospensione, purché scadano entro un anno dalla data in cui si è verificato l’evento lesivo.
La sospensione, quale strumento di sostegno nei confronti del contribuente, opera, come specificato, solo con riferimento agli adempimenti contributivi ricadenti nell’arco temporale di un anno dalla data dell’evento lesivo.


Dalla sospensione dei termini di scadenza ricadenti in tale periodo consegue altresì la sospensione della riscossione dei crediti maturati all’interno dello stesso, indipendentemente dalla fase in cui la stessa si trovi. In tale caso, pertanto, la regolarità sussiste comunque in caso di “sospensioni dei pagamenti in forza di disposizioni legislative”.
Il recupero dei crediti in fase amministrativa rientranti nel medesimo arco temporale resterà sospeso a decorrere dal provvedimento, per la durata di due anni dalla data di scadenza legale dell’adempimento mensile o periodico.
Laddove i medesimi crediti, alla data di emanazione del provvedimento del Procuratore della Repubblica, risultino, in tutto o in parte, affidati all’Agente della Riscossione, la Struttura territoriale competente dovrà adottare un provvedimento di sospensione amministrativo nel rispetto dei termini fissati.
In questi casi, la verifica della regolarità non dovrà considerare gli adempimenti contributivi ricadenti entro un anno dalla data dell’evento lesivo, che, in quanto interessati dal provvedimento di sospensione, non costituiscono fattispecie di irregolarità per tutta la durata della proroga. Tali adempimenti torneranno ad essere rilevanti ai fini della verifica della regolarità una volta decorsi i due anni di proroga.
Con riguardo alle procedure esecutive in corso a carico del richiedente il legislatore ne ha previsto la sospensione per la durata di due anni dal provvedimento di sospensione adottato dal medesimo Procuratore della Repubblica. Tuttavia, ai fini della valutazione della condizione di regolarità, la sospensione delle procedure esecutive non può essere ricondotta all’ipotesi disciplinata dal citato articolo 3, comma 2, lett. b), del D.M. 30 gennaio 2015 ove i crediti interessati dalle medesime procedure si riferiscano a periodi diversi da quelli compresi nell’arco temporale indicato al comma 1 dell’articolo 20 della legge n. 44/1999. In tale caso, in assenza di regolarizzazione nei termini assegnati, la verifica della regolarità contributiva verrà definita con esito negativo.
Conseguentemente, non dovranno essere adottati dalle Strutture territoriali provvedimenti amministrativi di sospensione dei crediti inseriti nelle cartelle di pagamento/avvisi di addebito compresi nell’elenco delle procedure esecutive in corso compilato dal Prefetto.


Infatti, l’applicazione del provvedimento di sospensione adottato dal Procuratore della Repubblica rispetto alle procedure esecutive inerenti ai crediti che si riferiscono a periodi diversi da quelli compresi nell’arco temporale indicato rientra nell’esclusiva competenza dell’Agente della Riscossione. Resta fermo che, rispetto ai crediti che invece si riferiscono ai periodi compresi nell’arco temporale indicato al comma 1 dell’articolo 20 della legge n. 44/1999, interessati da procedure esecutive, l’adozione di un provvedimento di sospensione amministrativo da parte della Struttura territoriale consentirà di non considerarli nella verifica della regolarità contributiva.

Flex benefits da febbraio per il CCNL Comunicazione Confapi

Dal mese di febbraio vengono messi a disposizione dai dipendenti delle piccole e medie imprese della Comunicazione, dell’Informatica, dei Servizi Innovativi e della Microimpresa, strumenti di flex benefit da utilizzare entro il 31 dicembre

A decorrere dal 2019 l’indennità sostitutiva del premio di risultato e l’Elemento di garanzia retributiva sono stati sostituiti da flex benefits per un importo di euro 258,00 che le aziende dovranno mettere a disposizione di tutti i dipendenti a partire dal mese di febbraio di ogni singolo anno da utilizzare entro il 31 dicembre dell’anno stesso.
Hanno diritto a quanto sopra i lavoratori, superato il periodo di prova, in forza al primo gennaio di ciascun anno o successivamente assunti entro il 31 dicembre di ciascun anno:
– con contratto a tempo indeterminato;
– con contratto a tempo determinato che abbiano maturato almeno sei mesi, anche non consecutivi, di anzianità di servizio nel corso di ciascun anno (1° gennaio / 31 dicembre).
Sono esclusi i lavoratori in aspettativa non retribuita nè indennizzata nel periodo dal 1° gennaio / 31 dicembre.


I suddetti valori non sono riproporzionabili per i lavoratori part time e sono comprensivi esclusivamente di eventuali costi fiscali o contributivi a cari dell’azienda.
Quanto sopra previsto si aggiunge alle offerte di beni e servizi presenti dall’azienda sia unilateralmente riconosciute per regolamento, lettera di assunzione o di altre modalità di formalizzazione, che derivanti da accordi collettivi.
In caso di accordi collettivi le parti firmatarie dei medesimi accordi potranno armonizzare i criteri e le modalità di riconoscimenti previsti nel presente articolo.
A livello aziendale si terrà conto delle esigenze dei lavoratori della propria organizzazione e del rapporto con il territorio per individuare una gamma di beni e servizi coerente con le caratteristiche dei dipendenti e finalizzata a migliorare la qualità della loro vita personale e famigliare privilegiando quelli con finalità di educazione, istruzione, ricreazione e assistenza sociale e sanitaria o culto.
Le Parti precisano che l’importo di euro 258,00 è riconosciuto un’unica volta nel periodo di competenza nel caso di lavoratori reiteratamente assunti o utilizzati con varie tipologie contrattuali (contratto a tempo determinato, somministrazione, ecc.) presso la medesima azienda.

Metalmeccanica Indutria: salvaguardare l’industria automotive

Le Parti Sociali dell’Industria Metalmeccanica e Meccatronica hanno sentito la responsabilità di affrontare congiuntamente, di fronte alle Istituzioni e agli attori economici e sociali, un’emergenza con l’obiettivo di salvaguardare e promuovere l’occupazione e la presenza del settore dell’industria Automotive.

Le Parti Sociali dell’Industria Metalmeccanica e Meccatronica hanno richiesto un incontro urgente con il Presidente del Consiglio insieme ai Ministri del Lavoro, dello Sviluppo Economico e della Transizione Ecologica, per valutare assieme le condizioni e le possibili iniziative da attivare in merito ad alcune questioni cruciali emerse dall’Osservatorio Automotive, costituito appositamente per monitorare e prevedere i potenziali scenari futuri.
L’intervento degli Stati sul settore dell’industria Automotive – definita sin dal 1946 “l’industria delle industrie” – negli anni è stato amplissimo e in ultimo l’Unione Europea ha previsto entro il 2035 lo stop alla vendita di nuove auto che producono emissioni di carbonio, confermata anche dal Governo italiano con la posizione del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica dello scorso dicembre.
Questa misura, se non accompagnata da interventi, potrebbe portare in Italia ad una perdita di circa 73.000 posti di lavoro, di cui 63.000 nel periodo 2025-2030 (stime Anfia-Clepa-PWC).
Già oggi i dati sull’andamento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali forniti dall’INPS indicano la tendenza: nel 2019 sono state utilizzate 26 milioni di ore di cassa integrazione, nel 2021 quasi 60.
Accanto alla necessità di un salto di qualità nella visibilità e condivisione di scenari e prospettive, cresce la preoccupazione per l’assenza di certezza nelle misure di accompagnamento a fronte di un processo di allocazione delle ingenti risorse del PNRR che è stato avviato.
Pertanto, Federmeccanica e FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, chiedono di discutere insieme iniziative urgenti rispetto a:
1. Gli interventi di regolamentazione del settore Automotive nel quadro delle transizioni e della relazione con gli attori istituzionali;


2. Gli impatti specifici per il territorio italiano;
3. Le risorse e la governance per le politiche industriali che, sulla base di competenze specifiche, possano contribuire a:
   – attivare le sinergie di una filiera ramificata, promuovendo dimensioni e cultura di impresa compatibili con le sfide del settore;
   – gestire le crisi industriali già aperte;
   – attivare investimenti di sostegno alla domanda verso le tecnologie compatibili con il Green Deal e, parallelamente, all’introduzione di vincoli alle emissioni;
   – attivare investimenti di sostegno all’offerta per: la difesa dell’attuale capacità installata e dell’occupazione; l’attrazione di nuovi investimenti produttivi nel contesto competitivo; il sostegno alla ricerca e sviluppo di prodotti che valorizzino le eccellenze italiane di tecnologia e stile.
4. Gli ammortizzatori sociali per accompagnare le transizioni in atto, di breve e di lungo periodo;
5. I fabbisogni e le disponibilità di competenze tra education e formazione di accompagnamento alla trasformazione.

Cassa Edile di Lucca: nuova contribuzione



La Cassa Edile della Provincia di Lucca pubblica la nuova tabella contributiva in vigore dall’1/1/2022


Come previsto nel nuovo CIPL firmato il 1° febbraio 2022 per i lavoratori dipendenti dalle aziende edili industriali della provincia di Lucca, con decorrenza 1/1/2022 si applica una nuova contribuzione per l’iscrizione alla Cassa Edile territoriale.


Tabella delle contribuzioni in Cassa Edile Lucchese a partire dall’1/1/2022





















































 

A CARICO DITTA

A CARICO OPERAI

TOTALE

Cassa edile 1,875% 0,375% 2,25%
Formazione e Sicurezza 1,00% 1,00%
A.P.E. 3,91% 3,91%
Fondo Sanitario Nazionale 0,60% 0,60%
Fondo Prepensionamento 0,20% 0,20%
Fondo Incentivo all’Occupazione 0,10% 0,10%
Quote Adesione Territoriali 0,42% 0,42% 0,84%
Quote Adesione Nazionali 0,222% 0,222% 0,444%
TOTALE 8,327% 1,017% 9,344%
R.L.S.T. (per aziende senza RLS) 0,10%   0,10%

Consulenti del lavoro: presentazione domande per gli esami di abilitazione 2022


07 febb 2022 La domanda deve essere integralmente compilata ed inviata, a pena di inammissibilità, entro il 20 luglio 2022.


La domanda di ammissione all’esame di Stato deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica. A tal fine, il Ministero del lavoro disponibile sul proprio sito internet la procedura per presentare la domanda telematica secondo l’apposito modello.
L’accesso alla procedura avviene eclusivamente tramite le credenziali SPID o carta di identità elettronica, che garantiranno anche la firma del candidato sulla stessa domanda.
La medesima domanda deve essere integralmente compilata ed inviata, a pena di inammissibilità, entro il 20 luglio 2022. Il pagamento dell’imposta di bollo da 16 euro deve essere eseguito tramite la modalità disponibile nella piattaforma di pagamento PagoPA, attivabile esclusivamente all’interno della procedura telematica di Cliclavoro alla quale si accede tramite SPID.
In caso di errata o inesatta compilazione della domanda, è consentito al candidato di procedere alla rettifica della stessa, entro il termine di scadenza del bando.
I candidati possono sostenere l’esame di Stato esclusivamente nella regione o nella provincia autonoma di residenza anagrafica, a pena di esclusione ovvero di nullità della prova.
Le prove scritte hanno inizio alle ore 8:30 antimeridiane nei seguenti giorni:
– 8 settembre 2022: prova scritta in diritto del lavoro e legislazione sociale;
– 9 settembre 2022: prova teorico-pratica in diritto tributario.
Le sedi di svolgimento degli esami saranno pubblicate sul sito internet istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali all’indirizzo: www.lavoro.gov.it, sezione “Avvisi e bandi” e dell’Ispettorato nazionale del lavoro all’indirizzo: www.ispettorato.gov.it fino alla data di inizio degli stessi.

INAIL: aggiornamento del Modello OT23 2022


Nel Modello OT23 2022 è stata aggiornata la documentazione probante relativa ad alcuni interventi. (INAIL – Nota 04 febbraio 2022, n. 1104)

Sono state eliminate le dichiarazioni del datore di lavoro riguardanti tutti gli interventi della sezione E e più precisamente:
E 1 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione/mantenimento del sistema di gestione in tutti i luoghi di lavoro
E 2 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione/mantenimento del sistema di gestione in tutti i luoghi di lavoro
E 3 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione/mantenimento del sistema di gestione in tutti i luoghi di lavoro
E 4 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione/mantenimento del sistema di gestione in tutti i luoghi di lavoro
E 5 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione del modello organizzativo e gestionale in tutti i luoghi di lavoro
E 6 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione del modello organizzativo e gestionale in tutti i luoghi di lavoro
E 7 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione del modello organizzativo e gestionale in tutti i luoghi di lavoro
E 8 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione del modello organizzativo e gestionale in tutti i luoghi di lavoro
E 9 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione della Prassi di Riferimento in tutti i luoghi di lavoro
E 10 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione della Prassi di Riferimento in tutti i luoghi di lavoro
E 11 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione della Prassi di Riferimento in tutti i luoghi di lavoro
E 12 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti la realizzazione del modello di rendicontazione in tutti i luoghi di lavoro
E 13 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adozione/mantenimento del sistema in tutti i luoghi di lavoro
E 18 Dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’adesione al programma in tutti i luoghi di lavoro.


Accordo sui minimi retributivi per le Colf



  Sottoscritto l’accordo per la determinazione dei minimi retributivi per il lavoro domestico a far data dall’1/1/2022


Per i lavoratori domestici viene acquisita la tabella relativa ai minimi retributivi valevoli a far data dall’1/1/2022, condivisa dalle Parti


Tabella A




































Livelli

Lavoratori conviventi art. 14 co. 1, lett. a)

Valori mensili

Indennità

A 664,09  
AS 784,85  
B 845,22  
BS 905,59  
C 965,98  
CS 1.026,34  
D 1.207,45 178,55
DS 1.267,62 178,55


Tabella B













Livelli

Lavoratori di cui art. 14 co. 2

Valori mensili

B 603,73
BS 633,93
C 700,31


Tabella C




























Livelli

Lavoratori non conviventi art. 14 co. 2 lett. b)

Valori orari

A 4,83
AS 5,69
B 6,03
BS 6,40
C 6,76
CS 7,13
D 8,22
DS 8,57


Tabella D

















Livelli

Assistenza notturna Art. 10

Valori mensili

Autosufficienti

Non autosufficienti

BS 1041,42  
CS   1.180,28
DS   1.458,03


Tabella E






Presenza notturna Art. 11


(valori mensili)

Liv. Unico 697,30


Tabella F















Indennità


(valori giornalieri)

Pranzo e/o colazione 2,03
Cena 2,03
Alloggio 1,75
Totale indennità Vitto e alloggio 5,81


Tabella G










Lavoratori di cui all’art. 14 co. 9

Livello

Valori orari

CS 7,66
DS 9,24


Tabella H


 









Livello

Indennità art. 34 co. 3

Valori mensili

Valori mensili Lavoratori tab. B

Valori orari

BS 119,09 83,44 0,72


 


Tabella I












Livello

Indennità art. 34 co. 4

Valori mensili

Valori orari

CS 102,88 0,60
DS 102,88 0,60


Tabella L













Livello

Indennità art. 34 co. 7

Valori mensili

B 8,23
BS 10,29
CS 10,29


Variazione Indice ISTAT: 3,6%

INPS – Lavoratori autonomi esercenti attività musicali: Contributo di maternità

L’INPS con messaggio n. 550 del 3 febbraio 2022, fornisce le istruzioni operative per il versamento del contributo di maternità per i “lavoratori autonomi esercenti attività musicali”

Premessa
La categoria professionale dei “lavoratori autonomi esercenti attività musicali” è stata introdotta dall’art. 3, c. 98,della legge 24/12/2003, n. 350, che ha aggiunto il numero 23-bis al 1° c. dell’art. 3 del D.Lgs. del Capo provvisorio dello Stato 16/7/1947, n. 708.
Detti soggetti, in considerazione delle particolari modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, che si connota per l’ampia autonomia di organizzazione dell’attività economica e dei compiti assunti, sono tenuti a provvedere direttamente, in deroga alla disciplina previdenziale dettata per i lavoratori dello spettacolo, all’adempimento degli obblighi informativi e contributivi.
In oltre a far data dal 26 maggio 2021, la tutela della maternità/paternità è stata estesa anche ai lavoratori autonomi “esercenti attività musicali”.

Contributo
Per effetto dell’ampliamento della tutela della maternità/paternità, i lavoratori autonomi esercenti attività musicali sono tenuti a versare lo specifico contributo dello 0,46%. Detto obbligo, sulla base delle vigenti norme in materia previdenziale per il settore dello spettacolo, concerne i soli periodi di effettiva attività lavorativa. Tale versamento è requisito necessario per il riconoscimento delle indennità di maternità.
Il contributo di finanziamento dell’indennità economica di maternità è dovuto sull’importo massimo della retribuzione giornaliera di 100,00 euro.

Istruzioni operative
In ordine alle modalità di versamento della contribuzione di maternità pari allo 0,46% nei limiti del massimale di retribuzione giornaliera, con decorrenza gennaio 2022, i lavoratori autonomi esercenti attività musicali dovranno attenersi alle indicazioni già fornite per i lavoratori autonomi e subordinati a tempo determinato dello spettacolo con la circolare n. 154/2014.
In particolare, si rammenta che l’elemento, contenente le informazioni relative ad altre causali di recupero dell’indennità di maternità e da valorizzare secondo le modalità in uso per le aziende DM, si compone all’interno di <DatiRetributivi> <Maternita> <MatACredito> <MatACredAltre> dei seguenti sottoelementi:<CausaleRecMat> e <ImportoRecMat>.



In relazione all’elemento <CausaleRecMat>, allo scopo di gestire il recupero dei contributi assistenziali di maternità, calcolati sulla base del massimale retributivo giornaliero – pari ad euro 100,00 – è necessario utilizzare il seguente codice:
– “R809”: “Recupero dei contributi assistenziali di maternità calcolati su un imponibile maggiore rispetto al massimale retributivo giornaliero previsto per i rapporti di lavoro tempo determinato del settore Spettacolo” che, con riferimento ai lavoratori autonomi esercenti attività musicali (TipoLavoratore “SC”, “SY”, recante la Qualifica3 “D”), indica l’eccedenza dell’importo dei contributi assistenziali di maternità da conguagliare, in quanto calcolato su un imponibile maggiore rispetto al massimale retributivo giornaliero di legge.

La contribuzione di maternità dovuta per le mensilità da giugno a dicembre 2021 dovrà essere esposta valorizzando all’interno di <DatiRetributivi> <AltreADebito> <CausaleADebito> il codice di nuova istituzione “M218” avente il significato di “Arretrati contributo di maternità”; nell’elemento <AltroImponibile> sarà indicato l’imponibile soggetto a contribuzione e nell’elemento <ImportoADebito> l’importo del contributo pari allo 0,46% dell’imponibile.

Si fa presente che il versamento di tale contribuzione dovrà avvenire entro il giorno 16 del terzo mese successivo a quello di pubblicazione del presente messaggio

Giornalisti: contribuzione Inpgi gestione separata 2022



L’Inpgi ha definito le aliquote e i contributi minimi, nonché i massimali e gli adempimenti contributivi per l’anno 2022, per i giornalisti iscritti alla gestione separata dell’Istituto, operanti come liberi professionisti o come collaboratori senza vincolo di subordinazione (INPGI – Circolari 3 febbraio 2022, nn. 2 e 3).


La contribuzione alla gestione separata Inpgi è dovuto dai giornalisti che svolgono l’attività in forma autonoma (libero-professionale, come attività “occasionale”, come partecipazione in società semplici o in associazioni tra professionisti, mediante cessione di diritto d’autore) e sotto forma di collaborazione coordinata e continuativa.


GIORNALISTI AUTONOMI


Con riferimento ai giornalisti che operano in forma autonoma il versamento dei contributi è a carico del giornalista, fermo restando il diritto di rivalsa per il contributo integrativo. Per l’anno 2022:
– il contributo soggettivo è stabilito nella misura del 12% sul reddito professionale netto fino a 24.000 euro; per la parte eccedente l’aliquota è del 14%;
– il contributo integrativo è stabilito nella misura del 4% del reddito lordo.
Il contributo soggettivo è calcolato fino al raggiungimento del massimale, mentre quello integrativo è dovuto sull’intero reddito lordo (anche oltre il massimale).
Il massimale contributivo per l’anno 2022 è stabilito in 105.014,00 euro.
Oltre al massimale devono essere rispettati anche i valori minimi di contribuzione, che per l’anno 2022 sono determinati come segue:




























Tipo contributo

Contributo minimo ordinario

Contributo minimo ridotto (giornalisti con meno di 5 anni di anzianità professionale)

Contributo minimo ridotto (giornalisti titolari di trattamento pensionistico diretto)

Reddito minimo di riferimento Euro 2.184,39 Euro 1.092,20 Euro 2.184,39
Contributo Soggettivo (12%) Euro 262,13 Euro 131,06 Euro 131,06
Contributo Integrativo (4%) Euro 87,38 Euro 43,69 Euro 87,38
Contributo di maternità Euro 40,39 Euro 40,39 Euro 40,39
Totale contributo minimo 2022 Euro 389,90 Euro 215,14 Euro 258,83


I predetti contributi minimi devono essere versati all’INPGI entro il 31/07/2022.
Si ricorda che l’anzianità contributiva intera (12 mesi) è riconosciuta solo nel caso in cui l’importo versato – compreso l’eventuale contributo aggiuntivo – non risulti inferiore al 12% (ridotto al 6 % per i titolari di trattamento pensionistico diretto) del reddito minimo (per il 2022 pari a 16.243,00 euro). Quindi, il versamento del suddetto contributo minimo, in assenza di ulteriori versamenti a saldo da effettuarsi nell’anno successivo, comporterà l’attribuzione di una anzianità assicurativa pari ad una sola mensilità.


Oltre al versamento dei contributi, i giornalisti che svolgono attività autonoma sono tenuti a presentare all’INPGI la comunicazione annuale dei redditi percepiti per attività giornalistica autonoma nel corso dell’anno precedente. Per l’anno 2022 (con riferimento ai redditi 2021) la comunicazione deve essere inviata all’INPGI esclusivamente in via telematica, entro il 30 settembre 2022.


GIORNALISTI CO.CO.CO.


Con riferimento ai giornalisti che operano nell’ambito di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa il versamento dei contributi è effettuato dal committente. Le aliquote contributive sono differenziate ordinarie e ridotte. Queste ultime sono riservate ai giornalisti che siano titolari contestualmente anche di altra posizione assicurativa presso una gestione previdenziale obbligatoria o siano pensionati.
L’accredito dei contributi mensili nelle posizioni assicurative dei singoli giornalisti titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa è basato sul minimale di reddito, che per l’anno 2022 è determinato in 16.243,00 euro. Pertanto, nel caso in cui – alla fine dell’anno – il predetto minimale non fosse raggiunto si determina una contrazione dei contributi mensili accreditati, in proporzione al contributo versato. Il committente è tenuto a determinare la contribuzione dovuta all’INPGI sulla base dei compensi effettivamente corrisposti ai propri collaboratori e non è richiesto, quindi, l’adeguamento al minimale.
Anche per i giornalisti collaboratori si applica il massimale contributivo (per l’anno 2022 pari a 105.014,00 euro).
La contribuzione è posta a carico del committente per 2/3, mentre 1/3 è a carico del giornalista mediante trattenuta sul compenso dovuto.
È interamente a carico del committente, invece, il premio assicurativo, che per l’anno 2022 è confermato nella misura fissa, non frazionabile, di 6,00 euro mensili per ogni collaboratore iscritto alla gestione separata INPGI e soggetto all’obbligo assicurativo contro gli infortuni.
Per l’anno 2022 le aliquote contributive sono determinate come segue:























Tipo contributo

Aliquote ordinarie

Aliquote ridotte (giornalisti titolari di pensione o di altra posizione previdenziale obbligatoria)

IVS 26,00% 17,00%
Prestazioni temporanee 2,00 % 0,00 %
TOTALE 28,00% 17,00%
Quota committente 18,67 % 11,33%
Quota giornalista 9,33 % 5,67 %

DIRIGENTI AZIENDE DI AUTROTRASPORTO: devoluzione del “Credito Welfare”

Firmato, il 20/12/2021, tra CONFETRA e MANAGERITALIA, l’accordo per la definizione della devoluzione al Fondo Mario Negri degli importi riconosciuti a titolo di “Credito Welfare” per i dirigenti di aziende di autotrasporto e spedizione merci, di servizi logistici e di trasporto combinato

Ai sensi dell’art. 22/Bis dell’accordo del 12/7/2021, ai Dirigenti di aziende di autotrasporto, potrà essere riconosciuto un importo spendibile in beni e servizi di welfare (cosiddetto Credito Welfare). Qualora riconosciuto il suddetto importo dovrà essere stanziato in pari misura a favore di tutti i dirigenti.
Ciò posto, le parti, con la firma dell’accordo del 20/12/2021, intendono permettere la devoluzione del credito welfare al Fondo di Previdenza complementare Mario Negri, regolamentando e definendo gli importi massimi conferibili, fissati in 5.000,00 Euro annui.
Il credito welfare devoluto include una quota di contributo integrativo fissato nella misura del 2%. Il valore accreditato sul conto individuale del dirigente sarà quindi diminuito del suddetto contributo.
Le parti conferiscono al Fondo Mario Negri l’incarico di predisporre i necessari adeguamenti alle procedure e alla normativa statutaria e regolamentare conseguenti alle disposizioni del presente Accordo.
Le Parti si impegnano a monitorare l’attuazione del disposto contrattuale e ad apportare tempestivamente i correttivi che si dovessero rendere necessari.